Cappuccino nero (Lonchura stygia)

Il cappuccino nero è entrato nel mio allevamento nel settembre del 2015 alla mostra di "Zebra's" svoltasi a Reggio Emilia. Il maschio viene dall'allevamento di Campo Giuseppe, noto allevatore di lonchure, mentre la femmina l'ho acquistata dal grande amico e altrettanto bravo allevatore Lupo Vincenzo. L'allevamento di origine è quello di Maggi Matteo.

Quest'anno sono riuscito a riprodurre ben 2 novelli, uno allevato a balia dai Passeri del Giappone e l'altro in purezza; il più bello è proprio quest'ultimo. I soggetti (luglio 2016) sono entrambi in muta e mostrano un bel nero intenso; nonostante la muta sia lunga, tutti e due la stanno proseguendo senza intoppi. Spero di poterne esporre almeno uno.

Purtroppo, nel settembre 2016, ho perso il novello allevato dalle balie. L'altro, per fortuna, si mostra in ottima salute e, con una nuova coppia olandese, spero di riprodurre ancora più novelli di questa fantastica specie.

A ottobre 2018 si conclude l'esperienza con la Lonchura stygia, un uccellino che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e a cui ho dedicato due articoli, uno pubblicato sul numero 4 di Uccelli Esotici Magazine e l'altro sul numero di 2018 su Italia Ornitologica. Spero in futuro di poterla allevare di nuovo.


La letteratura italiana riporta poche note riguardo l'allevamento di questa specie sia in purezza che in ibridazione.

Viene descritto come un animale di non semplice allevamento, come sono anche gli altri cappuccini, ma nemmeno impossibile. La dieta è simile a quella dei passeri del Giappone: un misto per esotici arricchito con scagliola, miglio bianco e semi della salute, un pastone proteico (arricchito con pastone per insettivori, tarme/camole o sostanze proteiche), differenti tipi di spighe, semi germinati e/o perle morbide sono la dieta ideale, anche per un eventuale allevamento in purezza. Il nido più usato è quello classico per esotici, così come il materiale da nido (importante la fibra di cocco) anche se noto che è preferito un nido più grande di quelli classici. Una buona soluzione sono i nidi in plastica verde o bianca per indigeni, grossi nidi nei quali i cappuccini realizzano il loro nido di forma sferica.


Non esiste uno standard per questa specie, ma si dovrebbero preferire i soggetti di buona taglia e di un colore prossimo al nero; il becco, robusto, deve essere plumbeo come le zampe. La coda giallo paglia è una caratteristica degna di nota e deve essere un parametro da tener in considerazione.